Il blocco marmitta contenente il fap o dpf (e in alcuni casi anche il catalizzatore) non è una marmitta tradizionale, ma una parte integrante del motore. Se il motore non è a posto con i tagliandi o soggetto a inadeguata manutenzione, aumenta il rischio di intasare e successivamente bloccare il fap o il dpf con il risultato del fermo mezzo.
È decisamente
sconsigliato il tentativo di pulire il filtro con idropulitrici, prodotti chimici, provocare combustioni o quant'altro. Nella stragrande maggioranza i filtri che vengono sottoposti a questi trattamenti di pulizia, si sbloccano parzialmente, funzionano per qualche migliaio di km e poi si bloccano definitivamente. In molti casi i danni conseguenti a questi tentativi sono tali da compromettere in modo irreversibile la struttura del fap o dpf, rendeno inevitabile la costosa sostituzione con un dispositivo nuovo.
Esempi filtri danneggiati da pulizia non professionale:
I comuni trattamenti "Fai da te" da evitare
Il lavaggio è uno dei metodi più comuni per tentare di sbloccare il filtro intasato. Sul mercato sono proliferati prodotti di varie marche e colori che promettono effetti "miracolosi" sui filtri intasati. Vengono quindi tentati lavaggi con idropulitrici, immersioni in vasche, risciacqui con prodotti che in genere sono a base acida: i benefici di queste operazioni sono limitati a qualche migliaio di km. L'unico risultato è che si sposta il problema e più spesso lo si peggiora.
La componente aggressiva/acida di questi prodotti infatti, è tale da danneggiare in modo irreversibile il fap, e in molti casi dove nel blocco marmitta c'è anche il catalizzatore, il danno è doppio. In questo caso infatti, i metalli "nobili" contenuti nel catalizzatore si staccano dalle pareti e si disperdono nei liquidi con il risultato di comprometterne la funzione.
Nel fap, data la sua particolarità di avere un canale cieco e uno aperto per lato, il liquido inserito si deposita e non potendo uscire perché in un canale chiuso lo danneggia "corrodendo" le pareti, bloccandolo definitivamente.
Altro "trattamento fai da te" è quello di
bucare il fap o il dpf, sperando di ovviare il problema (vedere foto).
Altro ancora è quello di
togliere/svuotare dal blocco marmitta il fap/catalizzatore definitivamente, interagendo e modificando la centralina.
In questi casi, in seguito a un controllo (anche una comune revisione) che accerta la manomissione o l'eliminazione del fap, del dpf e del catalizzatore, le sanzioni sono durissime.
È possibile anche il sequestro del mezzo, perché la modifica anche se solo di una piccola parte del veicolo altera l'omologazione riportata sul libretto, arrivando alla possibile configurazione di reato penale.
I trattamenti "fai da te" infine, hanno una cosa in comune: i prodotti chimici utilizzati sono nocivi e, se non opportunamente smaltiti, finiscono nelle acque dei fiumi, dei laghi o del mare e nell'aria che respiriamo. Provocano
danni all'ambiente, oltre che al vostro veicolo. Una ragione in più per evitarli.
Esempi filtri danneggiati da pulizia non professionale: